Per quanto riguarda la pesca, attualmente l’unico problema è quello di trovare un posto dove poter pescare con una profondità superiore al metro. Il fondale si può dire che è compatto, costituito da argilla e ciottoli. Con la macchina si può accedere all’acqua solamente da due punti, mentre negli altri casi è obbligatorio lasciare l’auto nelle poche piazzole lungo la strada che costeggia il lago, lungo all’incirca un chilometro e mezzo. Solamente da un lato si può pescare in quanto sulla sponda opposta vi è la montagna e non esistono strade che portano all’acqua. La sorpresa principale è stata quella di trovare un’alta quantità di alborelle, pesce che ormai è presente in pochissimi posti, se non addirittura estinta in altri. Pesci di taglia media intorno ai 3 grammi, molto voraci e affamati, che si possono catturare con le canne fisse da un metro e mezzo in su. Insomma, la vecchia pesca all’italiana che si credeva fosse scomparsa. Sempre pescando con le canne fisse di misure maggiori, a partire da tre metri, e aumentando la profondità (dove questo è possibile) si possono catturare piccoli barbi comuni, cavedani fino ad un paio di etti, gobioni, persici sole e carassi da 50 a 100 grammi. Inoltre sono presenti anche diverse carpe e predatori come persici e lucci. Di conseguenza si possono praticare diverse tipologie di pesca: dalla classica pesca al colpo con canne fisse e canne all’inglese (la roubaisienne è sconsigliata vista la scomodità della sponda) allo spinning passando per il carpfishing. Anche la pesca a ledgering si può praticare ma non immediatamente sotto la diga in quanto il fondale degrada molto velocemente. Un posto che ben si addice a questo tipo di pesca è sicuramente quello che potete trovare entrando nella prima via sterrata procedendo verso monte. A proposito della profondità, molto è legato alla quantità di acqua presente nel bacino. Uno stupendo posto comunque, in cui bagnare le proprie lenze almeno una volta, specialmente se si è amanti della pesca all’alborella. (Fonte: fishingmania.it)
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